Livigno è un comune italiano di 6 591 abitanti[2] della provincia di Sondrio in Lombardia. Gli studiosi oggi propendono per l'ipotesi che fa risalire il toponimo al latino tardo "labineus" (soggetto a lavine).
Secondo comune tra i più elevati d'Italia dopo Sestriere, è il più settentrionale ed il più esteso della Lombardia, nonché il più popolato fra i 27 comuni italiani posti oltre i 1.500 metri di altitudine sul livello del mare. Zona extradoganale, fa parte della Comunità montana Alta Valtellina ed è una rinomata stazione turistica invernale ed estiva delle Alpi.
Territorio
Livigno è una località dell'alta Valtellina posta a circa 1800 m di quota s.l.m., ai piedi delle Alpi di Livigno. Il paese si snoda lungo la strada che percorre per oltre 15 km l'intera valle attraversata dal torrente Aqua Granda (Spöl in tedesco) che convoglia le proprie acque verso l'Inn (Eno in italiano) e da questo al Danubio per finire nel Mar Nero. Livigno è quindi uno dei comuni italiani non appartenenti a bacini idrografici italiani.
Lo Spöl scorre per metà del suo tratto iniziale nella Val di Livigno e per l'altra metà scorre nell'Engadina, in Svizzera.
Il pericoloso passaggio dello Spöl in un vallone strettissimo, ripido e
scosceso tra le due parti, storicamente è stato accesso di
difficilissima percorrenza e spiega il relativo isolamento che la Val di
Livigno ha subìto in passato. Gli altri due accessi sono valichi
montani ad alta quota.
È raggiungibile dal resto del territorio nazionale unicamente dalla Valtellina attraverso il Passo del Foscagno, (mantenuto di norma aperto tutto l'anno), percorrendo la Strada statale 301 del Foscagno, oppure dalla Svizzera tramite la Forcola di Livigno (transitabile solo in estate), passando per la Valle di Poschiavo, altrimenti attraverso la galleria stradale, dall'Engadina.
Il tunnel di circa 3,5 km di lunghezza è a corsia unica (senso unico
alternato) e a pedaggio. La galleria collega la parte bassa e alta dello
Spöl evitando il tratto impraticabile del torrente.
Nel suo territorio è compresa la frazione di Trepalle, che si sviluppa fino a 2.250 metri s.l.m.. Tale quota ne fa l'abitato permanente più alto d'Europa. Eira è una località che dà il nome al passo omonimo.
Clima
Il clima di Livigno è tipicamente alpino,
con inverni relativamente lunghi e sicuramente rigidi ed estati brevi e
fresche. Le estati (soggette a tempo mutevole) sono pressappoco una
prosecuzione della primavera che si fa prorompente dopo la metà di
aprile e si fondono con l'autunno che tipicamente inizia con il primo
giorno di settembre.
Durante le ondate di freddo più intenso il termometro può precipitare
fino ai -28 °C, durante le giornate estive più calde la temperatura non supera generalmente i +25 °C. Il sole è comunque nitido e intenso coi cieli tersi di quelle aree e l'elevazione considerevole sul livello del mare.
Il nome di Livigno compare per la prima volta in un documento redatto
nel 1187. Verso il '300 si individuano i primi elementi storici di
residenti stabili e organizzati, sottostanti al contado di Bormio. L'isolamento geografico ha da sempre condizionato ogni possibilità di progresso, benessere e crescita culturale.[3]
Nel 1538 la comunità si appella ai governanti Grigioni
per ottenere una maggiore indipendenza nella gestione dei pascoli.
Infatti i rapporti sociali, economici e politici erano prevalenti più
verso l'area del canton Grigione anziché verso i padroni di Bormio, con i
quali era in atto un contenzioso permanente. Nei tempi della Controriforma
Bormio fu presidiata dai Gesuiti a difendere il cattolicesimo contro le
infiltrazioni dei protestanti e Livigno si trovò in mezzo, tra i
protestanti svizzeri e i Gesuiti di Bormio, con le complicazioni del
caso. Nel '600-'700 in diversi momenti gli abitanti di Livigno
riuscirono a ottenere e mantenere diverse forme di concessioni e
autonomie di fatto, soprattutto sugli scambi di merci in esenzione dai
dazi, sui sentieri di percorrenza e sulle fonti d'acquisto. Nel 1797,
con la riorganizzazione dei terreni di Bormio sotto la Repubblica Cisalpina, Livigno diviene comune. Due anni più tardi, nel 1799, anche Trepalle
viene inclusa nel territorio comunale. Nel 1801 viene stipulata la
convenzione per l’arretramento della linea daziaria rispetto al confine
politico, confermata anche dal Comando Napoleonico di Morbegno. Dopo il Congresso di Vienna, Livigno, come l'intero territorio della provincia di Sondrio,
finisce sotto il diretto controllo austriaco. Nel 1819 viene stipulato
un contratto con il quale l'Austria riconosce agevolazioni analoghe a
quelle ottenute nel periodo napoleonico, ma con l'introduzione di novità
rilevanti quali l'esenzione dell'acquisto di generi come sale, tabacco e
polvere da sparo. Il trattato, con l'introduzione di modifiche, viene
rinnovato nel 1825, 1829, nel 1840 e nel 1857. Dopo l'annessione al Regno d'Italia,
nel 1877 il governo conferma la convenzione con una proroga triennale,
rinnovata più volte, creando una situazione paradossale: Livigno godeva
di privilegi garantiti dagli Austriaci sotto però il Governo italiano
che non aveva legiferato. Mancanza alla quale si ottempera solo nel
1910, concedendo esenzioni gabellarie a favore del comune di Livigno.
Nel 1914 l'esercito italiano costruisce la strada di collegamento
Bormio-Livigno tramite il Passo del Foscagno, praticabile solo in
estate; solo dal 1952 viene garantita anche l'apertura invernale. Nel
1960 comincia un limitato movimento turistico, ma è solo dopo il 1969,
quando la galleria Munt La Schera (di servizio per la costruzione della
diga del Gallo) viene aperto al traffico veicolare privato, che di fatto
si dà inizio allo sviluppo turistico della località. Nel 1972 avviene
l'istituzione dell'IVA e il relativo riconoscimento ufficiale della sua esenzione per la zona extradoganale di Livigno.