Mattinata, abbarbicata com’è all’incrocio delle due colline di
Castelluccio e Coppa della Madonna, è una delle località più suggestive
del Gargano, coi suoi splendidi gradoni coltivati a ulivi, mandorli e fichi d’India che si protendono verso il mare cristallino sul quale si specchiano le bianchissime case del centro.
Impossibile resistere al fascino della sua ampia baia, compresa fra il costone del Monte Saraceno, noto per le tombe di origine etrusca custodite dall’omonimo Parco Archeologico, e la rupe del Monte Sacro, con gli affascinanti ruderi dell’Abbazia della Trinità a proteggere il sottostante porto turistico, oggi uno dei più affollati dell’intera Costa Garganica. Un luogo in cui storia e natura di incontrano, dunque, dando vita a scorci di incredibile fascino e suggestione.
Mattinata vanta una delle più belle spiagge del Gargano: chilometri di ciottoli levigati dal mare cristallino ed un incantevole corollario di grotte, cale e spiaggette accessibili solo dal mare, come i Faraglioni di Baia delle Zagare, la spiaggia di Vignanotica e quella di Mattinatella.
Impossibile resistere al fascino della sua ampia baia, compresa fra il costone del Monte Saraceno, noto per le tombe di origine etrusca custodite dall’omonimo Parco Archeologico, e la rupe del Monte Sacro, con gli affascinanti ruderi dell’Abbazia della Trinità a proteggere il sottostante porto turistico, oggi uno dei più affollati dell’intera Costa Garganica. Un luogo in cui storia e natura di incontrano, dunque, dando vita a scorci di incredibile fascino e suggestione.
Mattinata vanta una delle più belle spiagge del Gargano: chilometri di ciottoli levigati dal mare cristallino ed un incantevole corollario di grotte, cale e spiaggette accessibili solo dal mare, come i Faraglioni di Baia delle Zagare, la spiaggia di Vignanotica e quella di Mattinatella.
Il territorio di Mattinata si estende su di una superficie di quasi 72 km2 compreso nel Parco Nazionale del Gargano. Il centro abitato è adagiato in una conca verdeggiante di ulivi circondata da mare e boschi.
Il tratto di mare che va da Mattinata a Vieste è noto per le sue bianche falesie, per i faraglioni e per i suoi anfratti e grotte alcune delle quali ancora non completamente esplorate. Sono situate presso la Baia delle Zagare.
Mattinata è adagiata su due colline, Coppa Madonna e Castelluccio, circondata dal Monte Saraceno a sud, dal Monte Sacro a Nord, dalla pianura di oliveti e dal mare ad est e da Monte Sant'Angelo ad ovest.
Storia
Fino alla prima dell'Ottocento il nome del paese è stato Matinata:
con tale toponimo il centro è ricordato nei documenti storici e nelle
carte geografiche più antiche. Il nome Matinata deriva dalla tribù dauna
dei Matinates ex Gargani che Plinio il Vecchio riporta nella Naturalis Historia (III 185).
Nel Theatrum geographicum di Claudio Tolomeo è indicato il toponimo di derivazione greco Apeneste[4],
con il significato di "nascente" o "sorgente" riferito plausibilmente
all'alba. Apeneste sorse probabilmente in una contrada dell'odierna
Mattinata detta Agnuli. La favorevole posizione sulla costa, il
ritrovamento di diverse monete di origine greca e la presenza di
notevoli reperti archeologici di origine dauna nel sito di Monte
Saraceno a poca distanza dal probabile sito di Apeneste fanno supporre
che la cittadina fosse un centro di commerci e scambi fra le popolazioni
greche, navigatori e colonizzatori, e le locali popolazioni
dauno-iapige che si erano insediate nel territorio presumibilmente
all'inizio dell'età del ferro.
Con la sconfitta di Pirro del 275 a.C.) l'Apulia fu colonizzata dai romani. È probabile che il villaggio di Apeneste abbia preso il nome di Matinum
(derivante dalla dea del mattino o dell'aurora Mater Matuta),
conservando peraltro nel nome latino lo stesso significato
dell'originale nome greco.
Resti di una villa romana, di epoca tardo
latina e dai caratteristici muri in opus reticulatum e di resti di fabbricati semisommersi dal mare sono tuttora visibili in contrada Agnuli
e nel litorale antistante. Intorno al 980 d.c. la città scompare dalle
citazioni e dalle carte geografiche, probabilmente distrutta dalle
incursioni saracene del periodo oppure a causa di un fortissimo
terremoto ipotizzabile per il fatto che molte rovine di Matinum si
trovano sommerse dal mare.
L'attuale centro cittadino di Mattinata sorge sulle colline
antistanti la baia, a circa un chilometro e mezzo dal sito dell'antica
Matinum e iniziò a svilupparsi grazie ad alcuni montanari che per il
clima mite, "scesero a valle" (a flussi regolari) a partire dal XVI-XVII
secolo. Otto secoli di buio profondo fra la scomparsa dell'antica
Matinum e la nascita di Mattinata sono un solco troppo profondo per
poter ipotizzare una connessione diversa dal solo toponimo, che con ogni
probabilità, deriva dalla toponomastica del territorio sopravvissuta
lungo i secoli.
Ancora nella prima metà dell'Ottocento il borgo era costituito da
pagliai, dimore semplicissime generalmente monocamerali costruite con
muri a secco e usati dai pastori per lo svernamento in località dal
clima meno rigido di quello dei monti circostanti. La costruzione di
Palazzo Mantuano, iniziata nel 1840, è il primo segno di un sviluppo
urbanistico di un certo rilievo. Da questo primitivo nucleo e con la
costruzione delle prime strade di collegamento con i centri circostanti
(il primo collegamento stradale con Monte Sant'Angelo viene completato solo intorno al 1893)
si sviluppa un borgo agricolo che negli anni cinquanta del Novecento
diventa un piccolo comune indipendente. Il centro abitato di Mattinata
subì gravi danni e quattro vittime a causa del terremoto del Gargano del 1893.
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