Le Dolomiti Lucane sono il rilievo montuoso che nel cuore della
Basilicata caratterizza il paesaggio con spettacolari guglie e sagome
che hanno suggerito nomi fantasiosi come l’aquila reale, l’incudine, la
grande madre, la civetta.
Le Dolomiti Lucane si trovano nel territorio dei comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa, un luogo che ha un paesaggio particolarmente affascinante comunque ci si muova lungo le strade che conducono ai due borghi situati in prossimità di vette disposti uno di fronte all’altro. Proprio questa particolare ubicazione consente di effettuare un incredibile volo attraverso lo spazio che separa i due paesi: è il Volo dell’Angelo.
Le Dolomiti Lucane si trovano nel territorio dei comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa, un luogo che ha un paesaggio particolarmente affascinante comunque ci si muova lungo le strade che conducono ai due borghi situati in prossimità di vette disposti uno di fronte all’altro. Proprio questa particolare ubicazione consente di effettuare un incredibile volo attraverso lo spazio che separa i due paesi: è il Volo dell’Angelo.
Le immagini del paesaggio
A ridosso delle vette delle Dolomiti Lucane vi sono i Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa posti rispettivamente a 870 e a 1.090 metri sul livello del mare. Da questi paesi è possibile ammirare l’incredibile paesasggio delle Dolomiti nonchè percorrere i numerosi sentieri con i quali raggiungere i posti più suggestivi.
Le Dolomiti Lucane sono montagne
la cui nascita risale al periodo del Miocene medio circa 15 milioni di
anni fa durante il quale si formarono in fondo al mare le arenarie che
oggi ne costituiscono le rocce. Il gruppo di montagne più elevato è
quello della Costa di S. Martino chiamato Piccole Dolomiti in quanto
ricorda le caratteristiche delle famose Pule Trentine. Altrettanto
importanti sono i picchi delle Murge di Castelmezzano e le guglie di
Monte Carrozze.
Negli anfratti più inaccessibili, fanno il loro nido splendidi esemplari di cicogna nera, nibbio reale, gheppio, falco pellegrino. Benchè le guglie risultano quasi prive di vegetazione, si trovano interessanti specie di piante quali la valeriana rossa, la lunaria annua, l’onosma lucana.
Negli anfratti più inaccessibili, fanno il loro nido splendidi esemplari di cicogna nera, nibbio reale, gheppio, falco pellegrino. Benchè le guglie risultano quasi prive di vegetazione, si trovano interessanti specie di piante quali la valeriana rossa, la lunaria annua, l’onosma lucana.
Le spettacolari cime sono in netto contrasto con il
paesaggio circostante caratterizzato da forme più dolci e arrotondate
come la vicina montagna del Capperino. A rendere ancor più suggestivo il
luogo vi è il torrente Rio di Capperino, un affluente del Basento che
ha scavato una profonda gola che divide a Nord le Murge di Castelmezzano
dalla Costa di S. Martino a sud.
Il percorso delle sette pietre
Il percorso delle sette pietre si sviluppa lungo un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano con andamento a quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.Il percorso turistisco è stato realizzato ispirandosi ai racconti tramandati nella tradizione locale per generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il testo Vito ballava con le streghe di Mimmo Sammartino.
Percorso narrato
Lungo il sentiero la narrazione avviene in forme visive, sonore ed evocative con una storia incisa sulle pietre.Ogni tappa del percorso ha uno spazio allestito dove è situata una o più opere artisticche che richiama una sequenza del racconto, con effetti sonori che regalano ulteriori suggestioni alla magia del contesto naturale.
Le tappe del percorso sono sette e ognuna di esse è identificata da una parola o un titolo che fa parte del racconto: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. Nel mezzo del percorso, nel cosidetto Antro delle Streghe a valle del Rio Caperrino al visitatore viene proposta l’intera storia, attraverso elementi di suggestione scenografica e sonora.
Lungo il sentiero vi sono tre percorsi in parallelo:
Le immagini del paesaggio
A ridosso delle vette delle Dolomiti Lucane vi sono i Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa posti rispettivamente a 870 e a 1.090 metri sul livello del mare. Da questi paesi è possibile ammirare l’incredibile paesasggio delle Dolomiti nonchè percorrere i numerosi sentieri con i quali raggiungere i posti più suggestivi.Negli anfratti più inaccessibili, fanno il loro nido splendidi esemplari di cicogna nera, nibbio reale, gheppio, falco pellegrino. Benchè le guglie risultano quasi prive di vegetazione, si trovano interessanti specie di piante quali la valeriana rossa, la lunaria annua, l’onosma lucana.
Le spettacolari cime sono in netto contrasto con il
paesaggio circostante caratterizzato da forme più dolci e arrotondate
come la vicina montagna del Capperino. A rendere ancor più suggestivo il
luogo vi è il torrente Rio di Capperino, un affluente del Basento che
ha scavato una profonda gola che divide a Nord le Murge di Castelmezzano
dalla Costa di S. Martino a sud.
Il percorso delle sette pietre
Il percorso delle sette pietre si sviluppa lungo un antico sentiero contadino di circa 2 km, che collega i Comuni di Pietrapertosa e Castelmezzano con andamento a quote variabili: da 920 metri a Pietrapertosa scende fino a 660 metri nella valle attraversata dal torrente Caperrino e risale a 770 metri a Castelmezzano.Il percorso turistisco è stato realizzato ispirandosi ai racconti tramandati nella tradizione locale per generazioni e dall’immaginario collettivo su cui si fonda il testo Vito ballava con le streghe di Mimmo Sammartino.
Percorso narrato
Lungo il sentiero la narrazione avviene in forme visive, sonore ed evocative con una storia incisa sulle pietre.Ogni tappa del percorso ha uno spazio allestito dove è situata una o più opere artisticche che richiama una sequenza del racconto, con effetti sonori che regalano ulteriori suggestioni alla magia del contesto naturale.
Le tappe del percorso sono sette e ognuna di esse è identificata da una parola o un titolo che fa parte del racconto: destini, incanto, sortilegio, streghe, volo, ballo, delirio. Nel mezzo del percorso, nel cosidetto Antro delle Streghe a valle del Rio Caperrino al visitatore viene proposta l’intera storia, attraverso elementi di suggestione scenografica e sonora.
Lungo il sentiero vi sono tre percorsi in parallelo:
La passeggiata letteraria
La fruizione del paesaggio e del percorso tematizzato in compagnia di frammenti narrativi tratti da Vito ballava con le streghe;
Il percorso visionario
La scoperta di un itinerario articolato in 7 installazioni artistiche che riprendono l’immaginario popolare condiviso;
L’itinerario paesaggistico
Teso a scoprire le peculiarità del paesaggio naturale lungo un percorso articolato su aree di sosta posizionate negli intervalli tra le diverse tappe.
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