Monopoli è un comune italiano di 48 846 abitanti[1] della città metropolitana di Bari, in Puglia. Si trova a 43 chilometri a sud-est del capoluogo metropolitano.
Monopoli rappresenta, sull'Adriatico, uno dei porti più attivi e popolosi della regione. Il suo caratteristico centro storico di origine alto-medievale, sovrapposto ai resti di un abitato messapico fortificato già nel V secolo a.C., si affaccia sul mare circondato da alte mura.
Monopoli è anche detta la città delle cento contrade. L'agro infatti è diviso in varie località denominate contrade (sebbene il loro numero sia inferiore alle cento unità), i cui toponimi rievocano antichi casali scomparsi, la presenza di una masseria, di una chiesa o altri riferimenti storico-geografici.
Territorio
La città di Monopoli sorge a 9 metri s.l.m. lungo il litorale adriatico a 41 chilometri a sud di Bari, nella zona geografica della Terra di Bari, in particolare nel settore sud-orientale della Conca di Bari,
il cui rilievo, man mano che ci si avvicina alla costa, presenta talora
una forte inclinazione, formando un ripido gradino localmente chiamato Le Serre. Tale pendenza, rilevabile a pochi chilometri dal centro, delimita due paesaggi nettamente distinti: uno pianeggiante, denominato marina, che si estende verso il mare, e uno sollevato, sì da formare una specie di tavolato
che si spinge verso l'interno fino ad un'altezza massima di 408 metri,
nella zona dei monti Carbonara in contrada Aratico. Tale gradino è
dovuto all'azione abrasiva del mare e segna un successivo stadio del
sollevamento a cui tutta la regione delle Murge andò soggetta nel Pliocene,
quando essa emergeva nella sua parte più elevata. Il territorio della
città di Monopoli si estende complessivamente su una superficie di
157,89 km². La costa,
lunga quasi 15 chilometri, è bassa e frastagliata: con oltre 25 cale ed
ampie distese sabbiose risulta particolarmente adatta alla balneazione e all'esplorazione della vita sottomarina.[4] Nel territorio è dunque ampiamente diffuso il turismo balneare.
Concattedrale della adonna della Madia
La prima chiesa, costruita sui resti di un antico tempio pagano, fu dedicata al martire San Mercurio, ma venne abbattuta nel 1107
per le nuove esigenze della popolazione. Il Vescovo Romualdo iniziò
allora la costruzione di una chiesa più grande, che venne completata
dieci anni più tardi grazie - secondo la tradizione - ad un intervento
miracoloso della Madonna, a cui venne dedicato il nuovo tempio sotto il titolo di Maria Santissima della Madia, lasciando tuttavia la titolarità della parrocchia a San Mercurio.
Nel 1742, i
canonici del capitolo presero la decisione di costruire una nuova
Cattedrale a causa dello stato rovinoso dell'edificio precedente.
I lavori furono affidati a due Maestri Muratori Ingegneri, Michele Colangiuli di Acquaviva e Pietro Magarelli di Molfetta. La chiesa subì una totale ricostruzione in stile barocco, assumendo all'interno la forma di croce latina e ricevendo un rivestimento marmoreo nel pavimento e nelle colonne.
L'edificio, a tre navate,
si sviluppa per una lunghezza di 64 metri; la navata centrale s'innalza
con la cupola ad un'altezza di 31 metri. Nella parte superiore
dell'abside si trova la Cappella del Trionfo della Madonna della Madia. Presenti poi altre 12 cappelle equamente distribuite nelle navate destra e sinistra.[27]
Sotto l'attuale Cattedrale sono ancora conservati resti della
cripta della Cattedrale romanica insieme a testimonianze archeologiche
di un'ininterrotta frequentazione umana dal XVI secolo a.C. fino al
XVIII secolo d.C. Questi reperti, significativi per storia della città,
sono inseriti nel percorso archeologico del "Museo della Cripta di
Romualdo", aperto al pubblico.
Chiesa e monastero di San Martino
Prova della sua esistenza sarebbe attestata già dall'anno 996,
ma la chiesa nel corso della storia ha subito importanti e radicali
modificazioni. Completamente smantellata a causa dell'assedio spagnolo
nel 1529, nel 1602 il complesso fu arricchito con la costruzione dell'adiacente monastero, destinato alle cosiddette zitelle civili, poi terminato nel 1620.
La chiesa, oggi dismessa, è in stile barocco e conserva un pregevole
pavimento in maiolica napoletana, un bell'altare marmoreo di pregio ed
un organo del XVIII secolo.[28]
La prima chiesa, costruita sui resti di un antico tempio pagano, fu dedicata al martire San Mercurio, ma venne abbattuta nel 1107
per le nuove esigenze della popolazione. Il Vescovo Romualdo iniziò
allora la costruzione di una chiesa più grande, che venne completata
dieci anni più tardi grazie - secondo la tradizione - ad un intervento
miracoloso della Madonna, a cui venne dedicato il nuovo tempio sotto il titolo di Maria Santissima della Madia, lasciando tuttavia la titolarità della parrocchia a San Mercurio.
Nel 1742, i
canonici del capitolo presero la decisione di costruire una nuova
Cattedrale a causa dello stato rovinoso dell'edificio precedente.
Chiesa e monastero di San Martino
Prova della sua esistenza sarebbe attestata già dall'anno 996,
ma la chiesa nel corso della storia ha subito importanti e radicali
modificazioni. Completamente smantellata a causa dell'assedio spagnolo
nel 1529, nel 1602 il complesso fu arricchito con la costruzione dell'adiacente monastero, destinato alle cosiddette zitelle civili, poi terminato nel 1620.
La chiesa, oggi dismessa, è in stile barocco e conserva un pregevole
pavimento in maiolica napoletana, un bell'altare marmoreo di pregio ed
un organo del XVIII secolo.
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