giovedì 1 ottobre 2020

La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Melfi

La cattedrale di Santa Maria Assunta è il monumento religioso più importante del centro storico di Melfi. Nel gennaio del 1958 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore[1] e a ricordo di ciò, nella navata di sinistra, è stata collocata una lapide con incisa la bolla papale. 



La basilica, squassata da innumerevoli terremoti, conserva ben poco del suo passato glorioso, ad eccezione del campanile. Le prime costruzioni risalirebbero al 1076, volute da Roberto il Guiscardo. Nel 1153 Ruggero II, oltre al rifacimento della facciata, di cui nulla resta, fece realizzare un imponente campanile in stile romanico normanno, alto circa 50 metri ed edificato da Noslo di Remerio, che si sviluppa su tre piani.

Gli ultimi due piani sono alleggeriti da quattro bifore per ogni piano, abbellite da decorazioni in pietra bianca (pietra di Trani) e nera (pietra lavica) e notevolissime raffigurazioni di animali fantastici, sempre a tarsia bicolore. Il piano terminale della torre è crollato nel terremoto del 1851 portando alla costruzione dell'attuale guglia ispirata al campanile della cattedrale di Venosa. Il campanile contrasta fortemente con l'attuale aspetto barocco della cattedrale che ha subito numerose ricostruzioni che ne rendono problematico lo studio. L'ultima campagna di ricostruzione risale al 1770, voluta dall'allora arcivescovo Spinelli, in seguito al devastante terremoto del 1694.

Il campanile è uno dei monumenti più insigni dell'architettura normanna nell'Italia meridionale.

La Cattedrale di Melfi inoltre conserva una Madonna di stile bizantino d'incerta datazione e provenienza (il muro su cui è appoggiata non è antico) e una notevole collezione di arredi lignei barocchi. Notevoli all'interno sono la cattedra o trono vescovile, il pulpito e l'organo che insieme al soffitto a cassettoni e alla facciata sono del Settecento fatti costruire dal vescovo Spinelli. Nel transetto di destra in un grande reliquario è contenuta la statua di S. Alessandro martire patrono della città e della diocesi di Melfi. Alla fine del 2007 è stato completato il rifacimento del lastrico della piazza antistante. Durante il 2009 e ancora nel 2010 è oggetto di restauro con la pitturazione, l'installazione del riscaldamento e l'adeguamento liturgico. Il 18 maggio 2010 il cardinale Maradiaga S.D.B., ha solennemente benedetto il nuovo portone e l'intera Basilica si è arricchita di un nuovo portone, infatti il preesistente è stato ristrutturato e sono state aggiunte sei pannelli di bronzo rappresentanti: L'Annunciazione, L'Assunzione di Maria, La discesa dello Spirito Santo, I cinque concili papali tenutisi a Melfi, Il martirio di S. Alessandro e La visita pastorale del vescovo Gianfranco Todisco.

I laghi di Monticchio

Monticchio è una frazione appartenente ai comuni di Rionero in Vulture e Atella, in provincia di Potenza. Situata alle pendici del Monte Vulture, uno dei più antichi vulcani dell'appennino meridionale[senza fonte], conserva un variopinto patrimonio ambientale, che rende Monticchio una meta di visitatori soprattutto nel periodo estivo.[2] Dal 1971 è stata istituita la riserva regionale Lago piccolo di Monticchio, che rappresenta l'habitat naturale di una rara specie endemica di farfalla notturna, la Brahmaea europaea

I Laghi

Situati alla falda sud occidentale del Monte Vulture occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano. Pur comunicando tra loro, i laghi presentano un diverso colore: il Lago Piccolo ha un colore verdastro mentre il Lago Grande tende al verde oliva.

I laghi, entrambi di forma ellittica, sono separati da un istmo largo 215 m. Il Lago Piccolo ha una superfici e di 16 ettari e perimetro di 1800 m, presenta sponde ripide che scendono fino ad una profondità di 38 m. Il Lago Grande con una superficie di 38 ettari e perimetro di 2700 m, occupa una cavità i mbutiforme, con bassifondi estesi per gran parte del bacino, che solo a nord si inabissano fino a 36 m.

Il lago piccolo a quota 658 m viene alimentato da sorgenti subacquee, da qui l'acqua defluisce attraverso un ruscello con portata di 57 litri al secondo, nel Lago Grande, a quota 656 m.

Entrambi i laghi hanno la temperatura più elevata dei laghi d'Italia.

Tra le specie vegetali lungo le rive si ricordano roveri e faggi, nelle acque le ninfee.

La fauna ittica è costituita dall'anguilla, dal triotto, dal persico reale,dalla carpa, dal carassio, dalla gambusia, dal cavedano e dalla rovella. Specie segnalate sono tinca, persico trota e l'alborella appenninica (Alburnus albidus). Durante i campionamenti non sono state campionate Alborelle del Vulture; è questo un dato allarmante da evidenziare poiché l’assenza di una specie indigena è un importante segno di alterazione dell’ambiente.[8]

Abbazia di San Michele Arcangelo 

 Edificio religioso la cui costruzione risale all'VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani. Fu eretta su una grotta scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. L'abbazia passò poi ai benedettini (che la abbandonarono nel 1456),   ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all'ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866. L'intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele. 

La Grotta dell'Angelo dedicata a S. Michele è adornata da affreschi risalenti alla metà dell'XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italo-greci che anticamente abitavano la zona. Da qui è possibile avere un suggestivo panorama dei laghi di Monticchio.

 

La Cattedrale di Santa Maria Assunta di Melfi

La cattedrale di Santa Maria Assunta è il monumento religioso più importante del centro storico di Melfi . Nel gennaio del 1958 papa Pio X...