Monticchio è una frazione appartenente ai comuni di Rionero in Vulture e Atella, in provincia di Potenza. Situata alle pendici del Monte Vulture, uno dei più antichi vulcani dell'appennino meridionale[senza fonte], conserva un variopinto patrimonio ambientale, che rende Monticchio una meta di visitatori soprattutto nel periodo estivo.[2] Dal 1971 è stata istituita la riserva regionale Lago piccolo di Monticchio, che rappresenta l'habitat naturale di una rara specie endemica di farfalla notturna, la Brahmaea europaea.
I Laghi
Situati alla falda sud occidentale del Monte Vulture occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano. Pur comunicando tra loro, i laghi presentano un diverso colore: il Lago Piccolo ha un colore verdastro mentre il Lago Grande tende al verde oliva.
I laghi, entrambi di forma ellittica, sono separati da un istmo largo 215 m. Il Lago Piccolo ha una superfici e di 16 ettari e perimetro di 1800 m, presenta sponde ripide che scendono fino ad una profondità di 38 m. Il Lago Grande con una superficie di 38 ettari e perimetro di 2700 m, occupa una cavità i mbutiforme, con bassifondi estesi per gran parte del bacino, che solo a nord si inabissano fino a 36 m.
Il lago piccolo a quota 658 m viene alimentato da sorgenti subacquee, da qui l'acqua defluisce attraverso un ruscello con portata di 57 litri al secondo, nel Lago Grande, a quota 656 m.
Entrambi i laghi hanno la temperatura più elevata dei laghi d'Italia.
Tra le specie vegetali lungo le rive si ricordano roveri e faggi, nelle acque le ninfee.
La fauna ittica è costituita dall'anguilla, dal triotto, dal persico reale,dalla carpa, dal carassio, dalla gambusia, dal cavedano e dalla rovella. Specie segnalate sono tinca, persico trota e l'alborella appenninica (Alburnus albidus). Durante i campionamenti non sono state campionate Alborelle del Vulture; è questo un dato allarmante da evidenziare poiché l’assenza di una specie indigena è un importante segno di alterazione dell’ambiente.[8].
Abbazia di San Michele Arcangelo
Edificio religioso la cui costruzione risale all'VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani. Fu eretta su una grotta scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. L'abbazia passò poi ai benedettini (che la abbandonarono nel 1456), ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all'ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866. L'intero complesso è costituito da un convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele.
La Grotta dell'Angelo dedicata a S. Michele è adornata da affreschi risalenti alla metà dell'XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italo-greci che anticamente abitavano la zona. Da qui è possibile avere un suggestivo panorama dei laghi di Monticchio.
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